Chiesa di Laviano

CHIESA DEI S.S. VITO E MODESTO X SEC.

E’ la chiesa dove ha pregato la piccola Margherita e da dove partì per recarsi a Cortona e iniziare la sua vita di penitenza.

 

Situata su di una piccola collina appena prima di Laviano, risale intorno all’anno mille e in parte ha conservato la struttura originaria.

 

Nel 1749 la chiesa fu riaperta al culto dopo aver eseguito i necessari restauri.

 

Nel 1967 fu restaurata e nel corso di questo intervento fu scoperto all’interno un arco romanico e all’esterno il portale in stile gotico; questo restauro ha incluso inoltre la realizzazione del tavolato pavimentale a cestello in legno di quercia ricavato dalla lavorazione delle travi del tetto originario del 1749.

 

La struttura è ad Aula rettangolare con presbiterio rialzato di un gradino. Due porticine sulla parete di fondo consentono l’accesso alla sacrestia (conservata come in origine).

All’interno del Santuario si può ammirare un bel Crocefisso in bronzo, opera di G. Mazzullo e l’Altare il cui cippo, in pietra serena di Tuoro, proviene da Cortona e, precisamente, dalla demolita chiesa di S. Basilio che nel 1290 Margherita fece restaurare a propria cura e spese. La nicchia degli oli santi è stata spostata sulla destra del presbiterio.

 

Sopra gli altari laterali del 1700, due tele: una rappresentante una Estasi di Sant’Antonio e l’altra Il ritorno di Margherita, questo quadro racconta come una domenica ricompare a Laviano per raccontare in chiesa, durante la Messa, le sue vicende giovanili e per chiedere perdono.

 

Anche questo quadro è attribuito ad Anton Maria Garbi, e la figura centrale della composizione è una Signora della Famiglia degli Oddi, la stessa che nella metà del ‘700 ha completamente restaurato la piccola Chiesa.

 

A fianco della porta, un’urna cineraria Etrusca serve da Acquasantiera e, lì accanto, un’urna in legno che contiene una riproduzione del corpo di Santa Margherita, opera delle monache di Lucca, databile verso la fine del ‘700.
Fino al 1997 era considerato luogo di culto anche un piccolo edificio che la tradizione ha da tempo ritenuto essere la Casa di Santa Margherita .

 

In seguito a vicende legali, la proprietà è stata però attribuita ad altri soggetti.